IL MATRIMONIO RIPARATORE

IL MATRIMONIO RIPARATORE

Franca Viola nasce ad Alcamo nel 1948 e a 15 anni, con il consenso della famiglia, si fidanza con Filippo Melodia nipote di un noto mafioso locale e membro di una famiglia benestante

Quando il ragazzo viene arrestato per furto e per appartenenza ad una famiglia mafiosa il padre della giovane decide di rompere il fidanzamento e, nonostante le varie minacce da parte dei Melodia, non cambia idea.

Il 26 dicembre 1965 il Melodia, con la sua banda di amici, si ripresenta a casa Viola e, dopo aver distrutto tutto e gravemente malmenato la madre, si porta via Franca e il fratellino che le si è aggrappato alle gambe nel tentativo di proteggerla. Il fratellino viene rispedito a casa, Franca viene tenuta prigioniera prima in un caseggiato isolato e poi in casa della sorella del Melodia, ad Alcamo stessa. “Rimasi digiuna per giorni e giorni. Lui mi dileggiava e provocava. Dopo una settimana abusò di me. Ero a letto, in stato di semi-incoscienza”, racconterà Franca. Il 6 gennaio 1966 la polizia rintraccia il rifugio e riesce a liberare la giovane. Il Melodia viene arrestato con i suoi complici, ma conta evidentemente sul matrimonio “riparatore” che, come prevedeva la legge italiana, scagionava il rapitore che sposava la propria vittima.

La giovane però, appoggiata dalla famiglia, si oppone fortemente al matrimonio riparatore e Filippo Melodia viene processato.

Il processo si è svolto nel dicembre del 1966.  Il padre Bernardo decide di costituirsi parte civile malgrado le pressioni esercitate per dissuaderlo.

E’ la prima volta che una donna sceglie di dichiararsi “svergognata” e sfidare le arcaiche regole di un “onore” presunto e patriarcale.

“Non ho mai avuto paura, non ho mai camminato voltandomi indietro a guardarmi le spalle. È una grazia vera, perché se non hai paura di morire muori una volta sola.”

 

Nonostante il coraggio di Franca solamente con la legge 442 del 5 settembre 1981, vengono aboliti il “matrimonio riparatore” e il “delitto d’onore” .